• 02 GEN 15

    Prevede il trattamento della cervicalgia, dorsalgia, lombalgia e sacralgia sia in senso conservativo che post-chirurgico. Come è stato ribadito al Congresso Internazionale di Chirurgia Spinale (Milano, 9-10 Aprile 2010) l’ indicazione chirurgica è necessaria prettamente in quei casi clinici laddove è presente dolore persistente da più mesi, grave ipostenia all’ arto inferiore monolaterale o bilaterale con deficit della sensibilità, ROT scarsamente evocabili, importante instabilità vertebrale o in tutti quei casi in cui laqualità di vita è compromessa in modo importante.
    Tutti i Medici presenti ( Neurochirurghi e Chirurghi Ortopedici) hanno confermato la tesi che all’ intervento chirurgico si accede comunque dopo un periodo di riabilitazione affiancata a terapia farmacologica che può andare, in base al caso clinico, da 4 a 6 mesi; se oltre questo tempo utile il paziente non riferisce alcun benessere si può concordare l’ eventuale tipologia di intervento chirurgico.
    Particolarmente significativo è risultato il trattamento riabilitativo post-chirurgico, avente l’ obiettivo di recuperare il range di movimento, il tono-trofismo muscolare e la scorrevolezza radicolare sia degli arti inferiori che superiori.
    Per questo motivo esistono protocolli riabilitativi in grado di prendersi cura di diversi esiti di intervento chirurgico, sia esso stabilizzazione vertebrale che discectomia (operazione di ernia cervicale o lombare). Le seguenti tecniche riabilitative sono consigliabili sia in esiti di intervento chirurgico che in senso

    McKENZIE

    Tecnica rivolta all’ educazione del trattamento dei disturbi associati o non a discopatie fino all’ ernia vera e propria. Tramite mobilizzazioni manuali ed esercizi specifici insegnati si sensibilizza l’ utente a conoscere e gestire il proprio dolore nell’ arco della giornata secondo posture e movimenti adeguati per ogni singolo caso, con l’ obiettivo di ripristinare la corretta mobilità vertebrale e ridurre il dolore. Il reale trattamento consiste nella presa di consapevolezza della propria situazione clinica e della possibilità di gestirla autonomamente, conoscendo i segni di infiammazione e provvedendo ad eseguire i dovuti movimenti insegnati dal fisioterapista nell’ arco della giornata.

    Disturbi colonna vertebrale

    RPG (RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE SECONDO SOUCHARD)

    Tecnica di rieducazione posturale attiva che pone l’ utente ad ottimizzare le proprie risorse muscolari al fine di eseguire distensioni fasciali ed autocorrezioni muscolo-scheletriche in associazione alla respirazione in modo globale e sinergico. La tipologia di postura eseguita viene indicata dal fisioterapista in base alla conformazione scheletrica, alle alterazioni posturali e muscolari, per poi via via evolvere verso posture più complesse in base ai buoni risultati ottenuti.
    Può essere un valido supporto alla mobilizzazione temporo-mandibolare come trattamento integrativo ad una miglior definizione articolare e muscolare del distretto cervicale, craniale e mandibolare. Essa è inoltre indicata in tutti quei casi di dimorfismo giovanile della colonna, tipo dorso curvo, scoliosi e iperlordosi.

    Scoliosi

    BIENFAIT

    Modalità di trattamento rivolta alla distensione delle fasce muscolari eseguita dal fisioterapista in associazione alla respirazione eseguita dall’ utente, al fine di ottimizzare le lunghezze muscolari relative non solo al distretto cervicale ma anche all’ intera colonna vertebrale e agli arti.

    OSTEOPATIA

    E’ una tecnica di trattamento manuale olistico che prevede la normalizzazione della reciprocità articolare dei distretti interessati, sia della colonna vertebrale che del sacro, ponendo attenzione inoltre alle correlazioni fasciali e viscerali ( vedi sessione dedicata in questo sito). Essa può essere proposta anche in forma di affiancamento alle tecniche fin qui descritte come completamento terapeutico.