• 27 DIC 14

    CHE COS’ E’ LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO?

    La riabilitazione del pavimento pelvico è una disciplina specialistica della fisioterapia che si propone di trattare tutti quei disturbi legati all’incontinenza urinaria e fecale sia femminile che maschile, all’incontinenza del bambino, al prolasso degli organi pelvici e alla sindrome dolorosa vescicale.

    Essa inoltre si occupa dell’incontinenza dell’anziano e dell’incontinenza associata ad un quadro clinico di tipo neurologico (ad esempio l’emiplegia, la Sclerosi Multipla, Parkinson ecc.) Successivamente alla valutazione e alla diagnosi del Medico Specialista, l’utente può accedere al servizio di recupero funzionale per una valutazione specificatamente fisioterapica e una stesura del più appropriato protocollo in linea con la patologia e/o disturbo presenti.
    Il progetto riabilitativo viene svolto con l’utilizzo di metodiche di tipo manuali ed esercizi fisici associati all’elettroterapia. Quest’ultima viene erogata tramite piccole sonde collegate ad un software con l’obiettivo di stimolare la muscolatura del pavimento pelvico, acquisendo così un controllo selettivo e monitorato nel tempo.

    La promozione, l’educazione e la prevenzione in ambito di continenza implica l’informare ed educare il pubblico e i professionisti della salute che l’incontinenza urinaria e fecale non sono inevitabili, bensì sono trattabili o, per lo meno, gestibili.

    Inoltre, altri disturbi vescicali come la sindrome della vescica dolorosa ed il prolasso degli organi pelvici possono essere trattati con successo. In questi anni sono stati fatti progressi nella promozione della conoscenza della continenza attraverso specifiche informazioni e la divulgazione delle cure possibili , con l’obiettivo di sensibilizzare gli utenti ad una presa in carico del problema all’interno di un equipe specializzata e competente.

    IL PAVIMENTO PELVICO

    Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e fascie che chiude in basso la pelvi. E’ essenzialmente composto dal muscolo elevatore dell’ano a sua volta maggiormente rappresentato dal muscolo pubo-coccigeo.

    I DISTURBI PIU’ COMUNI

    La gravidanza e il parto, la menopausa, l’età, la chirurgia pelvica e gli stili di vita errati (ponzamento eccessivo durante la defecazione, il fumo, obesità, attività fisica eccessiva) portano ad una ridotta prestazione del pavimento pelvico causando:

    • Perdita involontaria di Urina, Feci, Gas
    • Prolasso dell’utero e delle pareti vaginali
    • Difficoltà nei rapporti sessuali

    CHE COS’E’ L’INCONTINENZA URINARIA?

    L’incontinenza urinaria è definibile come l’emissione involontaria e non controllata di urina in luoghi e tempi inappropriati

    Quindi il pavimento pelvico non svolge più la corretta funzione sfinteriale.
    Fughe di urina anche piccole costituiscono un problema igienico e una causa di disagio sociale che può compromettere in misura rilevante la qualità della vita. Il disturbo interessa il 4% degli uomini e il 12% delle donne, percentuali queste che crescono con l’avanzare dell’età.In particolare, nella donna, si passa dal 10% tra i 35 e i 44 anni al 16% oltre i 75 anni.
    Le principali cause possono essere dovute a parto naturale, sindrome della vescica iperattiva, ritenzione urinaria cronica, traumi dell’uretra e interventi chirurgici nell’uomo sulla prostata.

    COME PUO’ MANIFESTARSI?

    Incontinenza Urinaria da Sforzo

    Si definisce incontinenza urinaria da sforzo (IUS) la perdita involontaria di urina , in occasione di un sforzo fisico che aumenta le pressioni intraddominali:

    • Tossire
    • Starnutire
    • Sollevare dei pesi
    • Ridere
    • Correre.

    La fuga di urina è causata da un’ipotonia (debolezza) della muscolatura sfinteriale

    Incontinenza Urinaria da Urgenza

    Si definisce incontinenza da urgenza (IUU) la perdita involontaria di urina, preceduta o simultanea ad un desiderio di urinare improvviso, impellente e difficile da posporre.

    La perdita di urina avviene in seguito a contrazioni involontarie del muscolo detrusore della vescica.
    Non dipende da un ipotonia sfinteriale ma da un difetto neurologico (vescica iperattiva).

    Incontinenza Mista

    Sono presenti entrambi i sintomi appena descritti

    Sgocciolamento post-minzionale

    Perdite di urina a gocce dopo aver finito di urinare

    Incontinenza da rigurgito nell’uomo

    Racchiude tutte la altre forme di incontinenza, nei quali l’ingrossamento della prostata può ostacolare lo svuotamento normale durante la minzione.

    L’ INCONTINENZA URINARIA SECONDARIA A PARTO

    Incontinenza da partoIl ruolo della gravidanza e del parto ( associato ad eventuale trauma) merita di essere valutato nello sviluppo dell’incontinenza urinaria, anale e del prolasso. L’effetto della gravidanza e del parto può diventare evidente solo anni dopo, quando la donna può presentare i primi disturbi e non sarà in grado di ricordare l’esatta natura delle lacerazioni e l’entità dell’episiotomia.

    La riabilitazione perineale post partum con gli esercizi specifici di Kegel o i coni vaginali è in grado di ripristinare la tonicità vaginale , ridurre la sensazione di lassità muscolare del perineo e attenuare i disturbi sessuali , urinarie e fecali.

    Inoltre un muscolo pelvico tonico aumenta le sensazioni durante i rapporti, migliora l’irrorazione sanguigna del clitoride e, aumentando la capacità di contrazione, migliora la sensazione orgasmica (data dalle contrazioni pelviche).

    LA SESSUALITA’ DOPO IL PARTO

    Durante il parto avviene una distensione dei muscoli del pavimento pelvico associato a una normale loro lesione; successivamente al parto avviene una riparazione con tessuto non più elastico come in precedenza, creando così una perdita di contrattilità e tonicità muscolare.

    Le modificazioni sessuali dopo il parto sono piuttosto comuni e interessano 1 donna su 2. I disturbi più presenti sono: dolore durante i rapporti, penetrazione dolorosa, irritazione post coitum, mancanza di interesse sessuale, perdita di tono muscolare e quindi difficoltà al raggiungimento dell’orgasmo. I disturbi sono correlati al tipo di parto (p.spontaneo, con episiotomia e/o lacerazione, parto operativo con ventosa o forcipe, parto cesareo) e all’allattamento (presenza e durata).
    Le modificazioni sessuali possono essere:

    • la mancanza di interesse sessuale
    • riduzione dell’eccitazione
    • la difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo
    • il dolore durante il rapporto

    COS’E’ L’INCONTINENZA URINARIA DEL BAMBINO?

    Si tratta di un insieme di sintomi diurni di frequenza e urgenza, associati o meno a incontinenza notturna. Essa puo’ essere associata a infezioni urinarie ricorrenti, anomalie del tratto urinario, chirurgia pelvica pregressa e sintomi di svuotamento vescicale incompleto. Il trattamento viene completato, tramite il supporto dei genitori, con una adeguata educazione vescicale, tramite le minzioni ad orario, le modificazioni delle abitudini e il trattamento della stipsi, in pieno rispetto alle abitudini del bambino.

    COS’E’ L’INCONTINENZA FECALE?

    Rappresenta il disturbo più grave e disagevole della defecazione. Essa determina una forte limitazione di tutte le attività individuali sia lavorative che ricreative e della vita di relazione, con conseguente depressione e perdita dell’autostima da parte del paziente.

    Le principali cause sono flatulenza involontaria (quando si ha la perdita del controllo di gas, che vengono emessi involontariamente), incontinenza anale e rettale (l’incapacità di controllare i muscoli sfinterici e anali) ecc.

    COS’E’ IL PROLASSO?

    Il prolasso vaginale consiste nella discesa verso il basso e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche. Esso può infatti interessare la vescica, il retto, l’utero in combinazione e livelli di gravità differenti.

    Il cedimento delle strutture di supporto dell’apparato genitale femminile comporta una serie di problemi, che disturbano la qualità di vita della donna. Infatti il prolasso vaginale causa disagio durante il cammino, nella posizione seduta o durante i rapporti sessuali.

    Le cause più frequenti possono essere il parto, la gravidanza, l’obesità, l’età, la menopausa, fattori genetici e chirurgia pelvica.

    COS’ E’ LA SINDROME DOLOSA VESCICALE?

    Consiste in una sgradevole sensazione , come dolore, pressione, fastidio, percepita come di origine vescicale associato a sintomi alle basse vie urinarie, della durata maggiore di 6 settimane in assenza di infezioni o altre patologie identificabili.

    Tale sindrome si può associare altre forme quali la sindrome del colon irritabile, la sindrome di affaticamento cronico e la fibromialgia. Spesso la muscolatura del pavimento pelvico si trova contratta e dolente durante la minzione o durante il rapporto sessuale.


     

    LA RIABILITAZIONE

    La riabilitazione ha un ruolo fondamentale nella valutazione del pavimento pelvico, nel suo trattamento e nell’educazione alla gestione dello stesso.

    IN COSA CONSISTE?

    Prima la valutazione

    Il primo incontro è dedicato al colloquio con la persona, vengono compilati dei questionari per una raccolta di informazioni utili alla fisioterapista e si procede alla valutazione del pavimento pelvico..

    In questa fase si accede alla palpazione interna del muscolo del pavimento pelvico e si apprezza la qualità di tenuta e la capacità contrattile del muscolo stesso.

    Si può utilizzare anche una sonda personale (che poi verrà utilizzata per gli esercizi e l’elettrostimolazione); essa è in grado di trasferire dati assolutamente certi, misurabili nel tempo e visibili in tempo reale sullo schermo del computer (vedi il video sul nostro sito dedicato alla riabilitazione del pavimento pelvico!!)

    Poi la riabilitazione

    In base a  ciò che emerge dalla valutazione viene proposto il protocollo di lavoro più adatto alla persona.

    Solitamente un buon ciclo di elettroterapia per il rinforzo muscolare accompagnato agli esercizi a casa è in grado di migliorare la situazione in tempo ragionevole.

    Infine la prevenzione

    E’ fondamentale monitorare l’andamento clinico nel tempo per evitare peggioramenti ed intervenire così in tempo utile per mantenere i buoni risultati raggiunti.